venerdì 4 dicembre 2015

L’incontro del 3 dicembre conferma tutte le previsioni negative e la colossale presa in giro per gli operai! Ancora un anno di cassa integrazione (se va bene!) e il resto si vedrà…

Questa vertenza che coinvolge un migliaio di operai tra ex Fiat e indotto e che dura oramai da 4 anni pieni non si può continuare a lasciare nelle mani dei sindacalisti confederali!

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Ex Fiat- Blutec Termini Imerese. Dal 18 dicembre riqualificazione professionale 160 lavoratori
Giovedì, 03 dicembre 2015 20:32
Si è svolto oggi pomeriggio al Mise un nuovo incontro sul destino dello stabilimento ex Fiat.
Sembrerebbe proseguire il piano Blutec per il rilancio del sito produttivo di Termini Imerese. L'azienda ha annunciato che dal 18 dicembre per i primi 160 lavoratori saranno attivati i percorsi di riqualificazione professionale.
Durante la riunione i vertici Blutec hanno confermato l'avvio degli investimenti che consentirà il rientro in produzione di un primo gruppo di lavoratori. Blutec ha inoltre ribadito che tra aprile e dicembre 2016 saranno inseriti al lavoro non meno di 260 persone. Per rendere possibile tutto questo, Invitalia e la Regione Sicilia hanno garantito che nei prossimi giorni sarà definito il contratto di sviluppo e quindi l'erogazione delle risorse finanziarie per complessivi 90 milioni destinati al completamento della prima fase del progetto Blutec.
Amara la riflessione di Michele De Palma, della Fiom Cgil Nazionale e di Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia.

giovedì 26 novembre 2015

Fiom: reindustrializzazione in alto mare! È proprio questo che diciamo da tempo, ma il problema non è dire cose che si sanno già, il problema vero è cosa fare! E l’incontro del 3 dicembre prossimo sarebbe decisivo? Ma di che cosa visto che l’azienda ha già fatto i suoi passi e comunque mancano ancora 9 milioni di euro per la capitalizzazione? Il Sole24Ore, il giornale dei padroni, invece fa l'ottimista anche se dice che mancano i fondi!

Termini Imerese. Reindustrializzazione in alto mare, incontro 3 dicembre decisivo
Lunedì, 23 novembre 2015
Michele De Palma, responsabile del settore auto della Fiom-Cgil, e Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
La Fiom, invitata dal ministero dello Sviluppo economico ad un appuntamento informativo richiesto dalla società Blutec, non ha fatto mancare la sua presenza nonostante la direzione aziendale abbia proceduto alla fusione per incorporazione senza rispettare quanto previsto dalla legge, vale a dire la consultazione delle organizzazioni sindacali, per la qual cosa ci riserviamo tutte le azioni tese a salvaguardare gli interessi dei lavoratori e dell'organizzazione sindacale in ogni sede.
Pur in presenza di tali comportamenti, nell'interesse dei lavoratori, la Fiom ha ascoltato le comunicazioni aziendali che non solo non ci tranquillizzano rispetto alla reale attuazione degli accordi siglati per la reindustrializzazione dell'area ma, allo stato, ne modificano processo e finalità in maniera unilaterale, passando dalla produzione di componentistica e indotto per auto alla finalizzazione, allestimento e personalizzazione di veicoli secondo richiesta dei carmaker su flotte aziendali insieme ad altri interventi per il riutilizzo del materiale ferroso.
Per la Fiom lo scenario descritto oggi dalla direzione aziendale, che ancora non ha versato quanto dovuto per la capitalizzazione che sarebbe dovuta essere raggiunta ormai da mesi, non solo non ci rassicura, ma conferma le nostre preoccupazioni.
Anche perché il prossimo 31 dicembre termina l'autorizzazione per la cassa integrazione straordinaria che è rinnovata solo se c'è l'attuazione del cronoprogramma e la definitiva capitalizzazione, in caso contrario la situazione precipiterebbe per tutti i lavoratori (ex dipendenti Fiat, Marelli e indotto).
Per queste ragioni riteniamo l'incontro del 3 dicembre, presieduto dal ministro dello Sviluppo economico, l'unico reale momento di confronto per verificare quanto sottoscritto tra le parti il 22 dicembre 2014.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 23 novembre 2015
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Blutec, avanza il piano industriale ma mancano nove milioni di euro
24 novembre 2015
Un incontro al Mise per far il punto sullo stato di avanzamento lavoro. È il senso del vertice che si è svolto ieri tra Blutec e le organizzazioni sindacali alla presenza dell’unità di crisi del ministero, per la verifica del percorso del piano industriale e dell’assetto societario per il sito di Termini Imerese.
L'incontro richiesto dall’azienda Blutec, ha visto alcuni avanzamenti, sul fronte degli aumenti del capitale sociale necessario all'avvio del piano industriale, mancano però, ancora, circa 9 milioni di euro all'appello che l'azienda si è impegnata a versare entro il 31 dicembre prossimo.
Nel contempo il piano di sviluppo già approvato da Invitalia e che l'azienda ha chiesto di sottoscrivere, è in attesa del disbrigo delle pratiche per ripartizione delle quote di investimento tra Stato e Regione Sicilia.
Sul piano strettamente industriale Blutec ha riconfermato l'avvio ufficiale, sulla prima parte del piano industriale, con le prime assunzioni a partire dal prossimo mese di aprile che saranno poi integrate con la seconda parte del piano industriale illustrata oggi, che prevede la modifica, trasformazione e personalizzazione di “mezzi di trasporto” in mezzi speciali.

Il sole 24 ore
24 novembre

lunedì 16 novembre 2015

IL CIAPI DI PRIOLO ANNUNCIA UN PROGETTO DA 3 MILIONI DI EURO PER LA FORMAZIONE DEGLI OPERAI

Se la notizia è confermata dovremmo capire davvero cosa significa. A prima vista sembra davvero un’altra presa in giro e soprattutto un modo per l’azienda per prendere tempo. Se il progetto dura due anni significa che per due anni non si comincia a lavorare? 3 milioni di euro sono davvero tanti…

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Ciapi, 2 progetti per operai di Termini e Palermo


Due progetti per la riqualificazione complessiva di 970 lavoratori tra Termini Imerese e Palermo. Li ha annunciati il presidente del Ciapi di Priolo, Egidio Ortisi, giunto al termine del proprio mandato. Il primo progetto riguarda la riqualificazione di 700 dipendenti dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese nell’ambito dell’intesa con “Blutec”, azienda specializzata nella realizzazione di auto ibride. Il progetto che ammonta a 3 milioni di euro, si svilupperà a Termini Imerese, avrà durata biennale, scatterà da dicembre e consisterà nella formazione dei dipendenti in funzione delle nuove qualifiche richieste dall’azienda per il mercato delle auto di nuova generazione. ...

Giornale di Sicilia
11 novembre 2015

sabato 7 novembre 2015

"A Termini investimenti in ritardo"... la scoperta dell'acqua calda! Sarebbe questo il piano di rilancio? E indovinate come sono i sindacati...

A Termini investimenti in ritardo
Avanti piano con gli investimenti a Termini Imerese. I sindacati sono preoccupati dei ritardi del piano della Blutec, la società del gruppo Metec - dell’imprenditore Roberto Ginatta - che all’inizio di quest’anno ha rilevato l’ex fabbrica Fiat e i 700 dipendenti, e hanno scritto una lettera al Mise chiedendo una convocazione urgente del tavolo di monitoraggio. Due gli spunti: il ritardo nel versamento dei fondi promessi da Ginatta all’atto del varo del piano (dicembre 2014) e una serie di operazioni societarie con le quali, nel corso del mese di ottobre, Ginatta ha fuso tutte le società del suo gruppo in Blutec (senza rispettare gli obblighi di comunicazione, affermano i sindacati).

Secondo i sindacati, Metec si era impegnata nel dicembre scorso a capitalizzare Blutec entro 3 mesi con 24 milioni di euro cash, premessa per l’ottenimento dei finanziamenti pubblici al piano; la situazione che emerge dalle visure camerali a fine ottobre vede Blutec con un capitale di 42 milioni, di cui 29 versati - ma non tutti in contanti. Ginatta spiega al Sole 24 Ore che «noi abbiamo già versato 13,5 milioni di euro e arriveremo a 24 entro fine anno. Stiamo avviando gli ordinativi dei macchinari necessari a produrre. La prima parte del piano industriale, quella relativa ai componenti auto, partirà entro novembre». La cassa integrazione per ristrutturazione per i 700 dipendenti è stata autorizzata fino al 31 dicembre. I 24 milioni che devono essere versati in Blutec dovranno poi attivare, insieme a fidejussioni e ipoteche su immobili, i 70 milioni di fondi pubblici.

Quanto alle fusioni, il processo è già stato quasi completato. Gli eventuali prestiti pubblici arriveranno dunque in un contenitore che raccoglie non solo Blutec ma anche tutte le altre attività di Ginatta; il gruppo Metec, attivo nei componenti auto, aveva chiuso il 2014 con un fatturato di circa 245 milioni di euro (di cui quasi metà sviluppati dalla Stola do Brasil) e un utile netto di circa 7 milioni.
La seconda fase del piano, spiega Ginatta, punterà su produzioni di piccole serie per conto terzi: «Veicoli con guida a destra, allestimenti speciali, e così via». E il famoso progetto di auto ibrida, messo nero su bianco nell’accordo al Mise del dicembre 2014? «L’auto ibrida è sempre lì, fa parte del “completamento gamma”: se lei vuole una Panda elettrica, io gliela produco».

Il Sole24Ore

7 novembre 2015

venerdì 30 ottobre 2015

niente soldi della cassa integrazione?

Ad un mese esatto dalle ultime rassicurazioni si ripetono insieme alle "delusioni" anche gli "allarmi" dei sindacati.
Riproduciamo l'articolo pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia così com'è senza commenti perché pensiamo che basti leggere le solite tiritere per comprendere quanto si voglia continuare a prendere in giro gli operai, che dovrebbero riflettere sul da farsi, sul serio, dato che prima o poi questa barzelletta, vista l'aria che tira, finirà... e come finirà dovrebbero deciderlo davvero gli operai!

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TERMINI IMERESE. Tutto fermo nonostante l’approvazione da parte di Invitalia a valutare il piano della Blutec per il rilancio dello stabilimento, ma i dubbi continuano

Ex Fiat, niente soldi della cassa integrazione

Torna la preoccupazione tra gli operai, che non hanno ricevuto denaro nel mese di ottobre. I sindacati sul piede di guerra

I sindacati lamentano la mancanza di certezze. A non convincere soprattutto è il “silenzio” dopo l’incontro al ministero della Sviluppo economico, che avrebbe dovuto sbloccare la vertenza.
Torna la preoccupazione tra gli operai ex Fiat di Termini Imerese. Ad allarmare è il mancato pagamento della cassa integrazione del corrente mese, nonostante l’approvazione da parte di Invitalia, l’Advisor incaricato da Invitalia a valutare il piano industriale della Blutec per il rilancio dello stabilimento automobilistico siciliano.

mercoledì 30 settembre 2015

il copione del “rilancio” è stato rispettato anche questa volta... ancora cassa integrazione fino al 31 dicembre

Tra ministri, presidenti e sindacalisti anche questa volta il copione della presa in giro per gli operai, rispetto alla ripartenza della produzione della fabbrica di Termini Imerese, è andata in porto. In vicinanza della scadenza della cassa integrazione i sindacalisti “fanno la voce grossa” e minacciano qualcosa e allora dal ministero puntualmente fanno sapere che è tutto a posto: era necessario garantire ancora mesi di cassa integrazione è questo è stato fatto! E adesso fino al 31 dicembre si può aspettare che ognuno “pensi” alla propria parte per la prossima puntata; gli unici che non dovrebbero più aspettare sono gli operai che dovranno infine decidere quando prendere nelle proprie mani questa lunghissima “vertenza”…
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Termini Imerese, Blutec conferma il piano. Via alla cassa integrazione
Arrivata a Invitalia la garanzia bancaria sugli investimenti. L'azienda produrrà componentistica per l'automotive. Il ministro Guidi: "Fiduciosi che il progetto vada avanti"
 Blutec conferma il piano industriale per il rilancio del sito di Termini Imerese che prevede come primo step la produzione di componentistica per l'industria automotive. L'azienda ha inoltre annunciato di avere presentato a Invitalia la necessaria documentazione che attesta la disponibilità finanziaria a sostegno degli investimenti previsti. Il ministero del Lavoro ha chiarito che è in corso l'iter burocratico per il riconoscimento del pagamento della cassa integrazione ai lavoratori fino a dicembre. E' quanto emerso nel corso del tavolo presieduto dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi cui hanno partecipato il sottosegretario al ministero del lavoro Teresa Bellanova, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, rappresentanti delle istituzioni locali, dei sindacati, dell'azienda e Iinvitalia.

Quest'ultima ha precisato di aver ricevuto da un primario istituto di credito europeo la disponibilità a concedere a Blutec un finanziamento a copertura del fabbisogno di capitale per investimenti e per l'attività corrente. Fatte le ultime verifiche, il cda di Invitalia sarà chiamato a breve a deliberare l'approvazione del contratto di sviluppo e il conseguente finanziamento a favore di Blutec. "Stiamo cercando di dare concretezza ad un progetto importante. L'operazione è complessa e ha come fulcro Termini Imerese ma va inserita in un contesto più ampio. Siamo fiduciosi che il progetto vada avanti", ha detto il ministro Guidi.


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/29/news/termini_imerese_blutec_conferma_il_piano_via_alla_cassa_integrazione-123928784/

venerdì 11 settembre 2015

In fumo l'accordo con la Metec: ancora una grande beffa per gli operai ex Fiat Termini Imerese da parte del governo e dei sindacati confederali

Le ultime nubi su una veloce ripresa dell’economia siciliana si materializzano nel cielo di Termini Imerese. Sarebbe venuto meno, definitivamente, l’impegno di Blutec, la newco partorita dal gruppo metalmeccanico Metec che fa capo a Roberto Ginatta e che – in un accordo di dicembre con il governo e le parti sociali – si era impegnata a rilevare l’ex stabilimento e a far ripartire la produzione entro fine anno, utilizzando i 290 milioni messi a disposizione da Stato e Regione. Sono fonti qualificate del ministero dello Sviluppo economico a confermarlo. È stata annullata la riunione prevista al Mise per il 14 settembre, nella quale si sarebbe dovuto fare il punto su Termini. A quest’appuntamento aveva rinviato a inizio agosto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, parlando con una delegazione sindacale che era andata a manifestare la propria preoccupazione al Nazareno, nel corso della direzione del Pd sull’emergenza Sud. Già nelle settimane scorse era trapelata la notizia che il governo stava cercando un partner per affiancare e sostenere Metec-Blutec, alle prese con difficoltà finanziarie. L’azienda non aveva versato 18 milioni di capitale, sui 24 deliberati, e non aveva dato luogo a un’ulteriore ricapitalizzazione fino a 100 milioni che doveva avvenire entro giugno. Ma non ci sarà, con ogni probabilità, un affiancamento, bensì la sostituzione di Blutec con un’altra società.


Della vicenda si sta occupando il ministro Federica Guidi, che
 sarebbe a buon punto nella ricerca dell’alternativa
 al gruppo Ginatta, in una vicenda – quella di Termini –
 costellata da numerose manifestazioni di interesse
per lo stabilimento e da altrettante cospicue rinunce,
ultime quelle di Di Risio (Dr Motors) e Grifa.
E a settembre scade la cassa integrazione per 700
ex dipendenti, concessa dal governo proprio sulla base
dell’accordo con Blutec… e in attesa sono ancora
 anche gli operai dell’indotto…

tratto da La Repubblica Palermo

venerdì 7 agosto 2015

CONTINUA LA PRESA IN GIRO

operai fermi e mastrosimone al nazareno – vergognati!

Termini-Imerese675

I fantasmi di Termini sparite con Fiat 120 imprese

Nello stabilimento che avrebbe dovuto trasformare l’economia siciliana ora ci sono solo addetti alla vigilanza e cassintegrati per corsi di riqualificazione

  • TERMINI IMERESE. Davanti ai cancelli di quella che fu la Sicilfiat oggi c’è un chiosco che vende panini. Nel parcheggio sul mare che ospitava le auto dei dipendenti solo alcune tende colorate dove trovano ristoro i bagnanti. L’area industriale, sospesa fra un passato dai grandi numeri e un futuro incerto, è un deserto che brucia sotto la canicola di agosto. Nello stabilimento-faro, quello che nel 1970 divenne simbolo di una illusoria trasformazione dell’economia dell’Isola e creò una nuova specie di dipendenti a doppio servizio (i cosiddetti “metalmezzadri”, insieme contadini e operai), ci sono solo gli addetti alla vigilanza e un gruppo di impiegati in cassa integrazione che seguono corsi di riqualificazione pagati dalla Regione. Intorno ai 400 mila metri quadri dell’azienda, lungo l’ex via Gianni Agnelli ribattezzata dai sindacati via Primo maggio, erbacce e rifiuti.
    Basterebbe lo scenario a parlare degli effetti della crisi da queste parti. Basterebbero i ruderi industriali che testimoniano di un indotto un tempo glorioso. Biennesud, Universalpa, Tecnoimpianti, Clerpem, Ergom, Lear, Imam: rimangono i cartelli ingialliti, non le aziende che vivevano del polmone Fiat e sono scomparse appena il gigante torinese è andato via.
    Sono i numeri, però a dare davvero il senso dello tsunami seguito all’uscita del Lingotto: nei primi venti mesi dopo la chiusura dello stabilimento, avvenuta a fine 2011, il Pil della Sicilia è sceso quasi dello 0,5 per cento, con perdite per oltre 825 milioni di euro.
    Termini Imerese, da sola, ha perso 3.500 posti di lavoro e il 6,5 per cento di residenti. Secondo i dati di Unioncamere, nel Comune di Termini negli ultimi quattro anni sono sparite 120 attività imprenditoriali. È come se la Fiat, in concorso con la difficile congiuntura, avesse trascinato con sè tutto il resto.
    Da sola, la Fiat di Termini dava lavoro negli anni ‘ 80 a 3.200 addetti e altrettanti erano impegnati nelle altre imprese del comprensorio. Il numero dei dipendenti diretti era sceso a 1.900 al momento della chiusura della fabbrica. Oggi rimangono 700 “fantasmi”, i cassintegrati presi in carico Da Blutec, la newco partorita dal gruppo metalmeccanico Metac che fa capo a Roberto Ginatta, che – in un accordo di dicembre con il governo e le parti sociali – si è impegnata a rilevare lo stabilimento e a far ripartire la produzione entro fine anno, utilizzando i 290 milioni messi a disposizione da Stato e Regione.
    E accanto ai “fantasmi” ci sono le ombre: quelli che riguardano l’effettivo versamento da parte dell’azienda di 18 milioni di capitale, sui 24 deliberati, e l’ulteriore ricapitalizzazione fino a 100 milioni che doveva avvenire entro giugno. È stato disdetto e non più convocato, al ministero per lo svuluppo economico, un tavolo di verifica degli impegni.
    Linda Vancheri, ex assessore della giunta Crocetta, prima di lasciare qualche giorno fa ha sollecitato una nuova riunuione. «L’impressione è che ci sia qualche problema ma resto ottimista. Moderatamente», dice la Vancheri. E i sindacati hanno già lanciato l’allarme. Domani una delegazione della Fiom si prsenterà al Nazareno per chiedere chiarezza ai vertici del Pd (e del governo): «La verità è che l’accordo di dicembre sulla reindustrializzazione dell’area è ancora lettera morta e noi vogliamo il rispetto degli impegni presi», afferma Roberto Mastrosimone, leader delle tute blu anche lui in cassa integrazione. Ancora viva, d’altronde, la delusione per la forzata rinuncia di una lunga sfilza di pretendenti all’eredità della Fiat: Gianluca Rossignolo della De Tomaso, il finanziere Simone Cimino, l’imprenditore del settore vivaistico Corrado Cicolella (tutti finiti nei guai giudiziari). E ancora Massimo Di Risio (Dr Motors), la svizzera Radiomarelli e Grifa. Era stato direttamente Matteo Renzi, alla vigilia di Ferragosto di un anno fa, a dire davanti ai cancelli di Termini «che non fare più macchine, qui, sarebbe una sconfitta». Di lì a pochi mesi la svolta: via Grifa, ecco l’intesa con Metec sulla cui solidità finanziaria oggi si solleva qualche interrogativo. Confermata da ambienti di governo: il Mise, si apprende, sta lavorando per consilidare l’operazione con l’ingresso di un altro partner al fianco di Blutec.
    A metà settembre se ne saprà, ufficialmente, di più. «Ci abbiamo messo la faccia e manterremo gli impegni», dice il sottosegretario Davide Faraone. Anche perché in ballo c’è il futuro di altri 300 dipendenti di cinque aziende dell’indotto: 120 da maggio non percepiscono l’assegno di cassa integrazione e centosettanta in mobilità.
    Nel deserto di Termini queste mille persone rimaste senza lavoro cercano ancora una strada. «Finora su Termini si è solo giocato. Abbiamo assistito a una danza di imprenditori interessati, più che al rilancio dell’area, a quei 300 milioni di capitale pubblico», attacca Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo.
    Ma in molti, ora, mettono sotto accusa un modello di sviluppo superato, un’industria dell’auto nata coi fondi pubblici e svanita come il sogno della chimica di Stato che nell’area di Termini Imerese è rappresentato da uno scheletro verde, scrostato, visibile dall’auostrada. In quest’angolo di Sicilia, in attesa della ripresa, si sovrappongono le testimonanze dei fallimenti.

  • La Repubblica
  • lunedì 6 luglio 2015

    L'INCONTRO AL MINISTERO DEL 17 GIUGNO E' SALTATO, E' SALTATO ANCHE L'ACCORDO CON LA BLUTEC?

    Riportiamo per adesso l'articolo pubblicato ieri dal Giornale di Sicilia e rinviamo ad un prossimo intervento un commento anche sulla posizione dei grillini, e aggiungiamo che è necessaria una assemblea degli operai per decidere seriamente come continuare la lotta.

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    Termini Imerese. Per i grillini è decaduto l’accordo sul piano Metec-Blutec. Il sindacato: no, va invece applicato
    Segna il passo il rilancio dell'ex Fiat
    M5S e Fiom all’attacco ma in dissenso

    Il piano Metec-Blutec per il rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese è in stand-by e il Movimento 5 Stelle torna a puntare il dito sulla questione che mette a rischio oltre mille posti di lavoro. Il tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico, annunciato per lo scorso 17 giugno, è stato annullato e non è ancora stata comunicata la nuova convocazione.

    “Ho denunciato fin dall’inizio le menzogne che venivano dette per nascondere l’inadeguatezza di soluzioni del governo nazionale e del ministero dello Sviluppo economico – dice il deputato M5S alla Camera, Riccardo Nuti -. Ho segnalato alla guardia di finanza tutte le ombre ed i raggiri che la politica voleva realizzare sulle spalle dei lavoratori. L’ultima riunione che si è svolta al ministero è stata rinviata, con il solo scopo di erogare la cassa integrazione, piuttosto che avviare un serio progetto industriale”. “L’accordo è già nullo – aggiunge il deputato regionale Giorgio Ciaccio -. L’articolo 7 dell’atto prevedeva l’istituzione di un gruppo di coordinamento e controllo per sovraintendere alla verifica dell’attuazione dello stesso, ma non è stato costituto né può essere verniciato. Inoltre l’accordo presenta serie criticità sulla relativa copertura economica. Le norme prevedono che questa cassa integrazione debba essere verificata ogni 6 mesi per proseguire in base agli sviluppi del progetto industriale non è quindi pensabile continuare ad elargire soldi in violazione di norme, si aiutino i cittadini in difficoltà con il reddito di cittadinanza, una norma già pronta, in discussione in Senato, con coperture certificate e confermate”. Anche il consigliere di Termini Imerese Manuela Sinatra non usa giri di parole: “Abbiamo detto più volte al sindaco ed a tutti i sindacati di smetterla di illudere i lavoratori e di battersi per il bene del nostro territorio ed i nostri concittadini”.

    Non si fa attendere la replica del segretario della Fiom-Cgil Sicilia, Roberto Mastrosimone. “Non siamo d’accordo con i 5 Stelle sul blocco della cassa integrazione dal primo luglio – dice -, perché la conseguenza sarebbe drammatica: tutti i lavorati verrebbero licenziati in attesa del reddito di cittadinanza. Vogliamo ricordare, inoltre, che la cassa straordinaria viene pagata con contributi dei lavorati e delle imprese, quindi non a carico della collettività. Pertanto sarebbe più corretto dire la verità: l’unico interesse è la riconversione industriale e questa potrà avvenire con il licenziamento dei lavoratori e la modifica dello stanziamento dei 350 milioni. È ovvio che ciò i lavoratori non lo permetteranno perché quei soldi sono stati stanziati grazie alle lotte degli operai”. Della questione si discuterà nel corso del direttivo della Fiom, in programma per il giorno 7 alle 17. “E’ chiaro che ministero e regione devono dare risposte concrete rispetto all’accordo del 23 dicembre 2014 – conclude Mastrosimone -. Le preoccupazioni sul futuro dei lavorati ci sono tutte, per questo il direttivo dovrà prendere delle decisioni su come proseguire la vertenza”.

    Il Giornale di Sicilia

    5/7/2015

    martedì 19 maggio 2015

    BLUTEC aspetta i 350 milioni della regione... è questo il piano industriale? Al prossimo incontro del 16 giugno che succede?

    Dalle notizie riportate dai giornali e dalla Fiom, secondo cui l'azienda ha versato solo "i primi 6 milioni ma non ancora gli altri 18, secondo quanto sottoscritto" si capisce che la Blutec prende tempo per avere accesso ai fondi regionali! e del piano industriale vero e proprio non si sa ancora niente! E i sindacalisti non possono continuare a fare i finti tonti ad ogni incontro!!!

    *** dal GdS
    INDUSTRIA. Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato gli ammortizzatori in deroga anche per l’indotto. Entro il 15 luglio i dettagli del progetto Blutec
    Vertenza ex Fiat a Termini, sbloccata la cassa integrazione
    La cassa integrazione straordinaria approvata per due anni, il pagamento delle somme attese di lavoratori per lo scorso mese di aprile, la mappatura, a fine maggio, delle professionalità delle tute blu Blutec con la formazione a partire da settembre e il pagamento della cassa integrazione in deroga per l’indotto. Sono queste le decisioni prese ieri al ministero dello Sviluppo Economico con il sottosegretario Simona Vicari, i vertici Blutec, l’assessore alle Attività produttive della Regione, Linda Vancheri, il responsabile dell’unità gestione vertenze, Giampiero Castano, il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato, Invitalia e i rappresentanti sindacali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Ugl.
    L’incontro è servito anche a procedere con la verifica dell’accordo per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese, ex Fiat, siglato a dicembre. Il Ministero del lavoro ha confermato l’autorizzazione della Cig per ristrutturazione dal 31 dicembre scorso al 31 dicembre 2016, che dovrà essere rinnovata ogni sei mesi, Ludovico Guercio, segretario Fim-Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo, componente segreteria Fim, fanno sapere che si terrà un incontro la prossima settimana a Palermo tra Inps, azienda e sindacati. A fine maggio la mappatura delle professionalità a settembre inizieranno i corsi. Entro il 15 luglio la Blutec presenterà i dettagli del progetto per il sito di Termini, mentre ad Invitalia è stata consegnata tutta la documentazione tecnica per giungere alla firma del contratto di sviluppo che dovrà far parte dell’accordo di programma. “Seguiremo ogni passo – ha aggiunto Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – per avere le garanzie finanziarie e il rispetto dei tempi, ma bisogna pensare anche alle tutele per l’indotto”. Per Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, “dall’emanazione del decreto all’effettiva erogazione delle spettanze da parte dell’Inps può trascorrere del tempo e per questo abbiamo chiesto e ottenuto l’anticipo almeno di aprile da parte di Blutec”. Il nuovo tavolo di monitoraggio è astato fissato per il 16 giugno al ministero dello Sviluppo Economico.

    Il Giornale di Sicilia

    16 maggio 2015
    ***
    dalla Fiom
    Termini Imerese. De Palma e Mastrosimone: "Blutec rispetti gli accordi"

    Michele De Palma, coordinatore auto della Fiom-Cgil, e Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia, hanno rilasciato in serata la seguente dichiarazione congiunta
    L'incontro convocato dal ministero dello Sviluppo economico sulla verifica del processo di reindustrializzazione dell'area di Termini Imerese è stato utile a ottenere chiarimenti sul mancato anticipo della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori da parte della Blutec.
    L'azienda ha attribuito tutte le responsabilità dei ritardi al Governo, che ha respinto con fermezza.
    La Fiom ha fatto rilevare alla direzione aziendale che con l'accordo siglato il 23 dicembre scorso Blutec si impegna ad anticipare l'indennità di Cassa integrazione a ciascun lavoratore e che quindi l'azienda dovrà continuare a corrispondere ai lavoratori l'anticipo.
    Inoltre, abbiamo constatato l'inadempienza dell'azienda anche su un ulteriore punto dell'accordo: ad oggi sono stati versati solo i primi 6 milioni ma non ancora gli altri 18, secondo quanto sottoscritto. Abbiamo chiesto al ministero e a Invitalia di verificare l'attuazione degli accordi secondo quanto sottoscritto dalla direzione aziendale e che entro il prossimo incontro la proprietà ottemperi ai propri obblighi.
    Per quel che concerne la situazione dello stabilimento abbiamo chiesto che si attivino tutte le iniziative per la manutenzione degli impianti tali da garantirne il perfetto e immediato funzionamento nel momento della ripartenza.
    L'azienda ha garantito di aver già predisposto con la Regione Sicilia l'attivazione dei corsi di formazione e riqualificazione per i lavoratori. La Fiom ha chiesto alla Regione - che si è impegnata a convocare un incontro con Blutec e le aziende dell'indotto - garanzie per tutti i lavoratori dell'indotto per quel che concerne gli ammortizzatori di sua competenza  e al Mise di tutte le attività di reindustrializzazione.
    Il prossimo 16 giugno si terrà un ulteriore incontro che dovrà verificare gli impegni presi dall'azienda sia in materia di continuità del reddito dei lavoratori, che di adempimento alle azioni di consolidamento finanziario del capitale, che all'attuazione del piano preliminare alla ripartenza delle attività.
    Ufficio stampa Fiom-Cgil
    Roma, 15 maggio 2015

    lunedì 11 maggio 2015

    Riprende la lotta e riprendono i dubbi sulla nuova produzione Blutec!

    Riprende la lotta degli operai dell’indotto ex Fiat di Termini Imerese che non hanno “paracaduti sociali” - Bienne Sud, azienda che con 78 dipendenti si occupava della verniciatura dei paraurti della Lancia Ypsilon, per quelli della Ssa, 49 operai, che aveva in gestione i servizi di pulizie tecniche, per i 18 addetti della Pellegrini che si occupavano della mensa e per i 20 della Manital che si occupavano della pulizia ordinaria. Ai 165 operai ancora non sono stati corrisposti i mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2015. La Cig in deroga doveva partire da gennaio per concludersi a maggio. A protestare anche i 13 interinali delle aziende dell'indotto e dei servizi a cui è stata approvata la mobilità in deroga dal febbraio 2014 all'ottobre 2015, ma mai erogata.

    Questi operai hanno protestato con sit-in davanti l’ufficio dell’Inps, l’Ufficio delle Entrate impedendo ai lavoratori di entrare e occupando i binari della stazione di Termini Imerese e bloccando i treni per ore, e al quarto giorno di protesta è arrivata la convocazione dell’assessorato regionale al Lavoro per domani pomeriggio, 12 maggio.

    La sorte di questi operai così come quelli della Lear Corporation e della Clerprem, a tutt’oggi licenziati, è legata agli operai ex Fiat/Fca di Marchionne, adesso Blutec, perché rientrano nel complessivo percorso di riavvio della produzione presso lo stabilimento ex Fiat (sul piatto ci sono 350 milioni di euro della Regione Sicilia) e di industrializzazione dell’area di Termini Imerese.
    Anche gli operai della Blutec, da parte loro, sono in attesa della cig di aprile e del tanto sbandierato piano di avvio della produzione: grazie alla lotta degli operai dell’indotto, i sindacalisti confederali sono stati convocati per il prossimo 15 maggio a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La Blutec sembra abbia consegnato a Invitalia, l’agenzia del ministero dello Sviluppo economico, il piano industriale e finanziario della società per l’istruttoria del contratto di sviluppo per Termini Imerese del quale si dovrebbe discutere. “Sul piano presentato non trapelano notizie”, secondo indiscrezioni potrebbero comparire nuove società pronte ad investire nel progetto.! A parte il fatto che questi piani sono sempre avvolti dal segreto, ma che c’entrano le nuove società? L’accodo non era già fatto con la Blutec?
    Purtroppo il copione è quello che abbiamo già visto negli anni precedenti: operai in attesa che stanchi di aspettare entrano in lotta, responsabili della regione e sindacalisti che allora si “svegliano” e cominciano a lamentarsi… fino ad una soluzione temporanea che mette la pezza!
    Infatti, come riportano i giornali: “il presidente della regione, Rosario Crocetta, con una nota fa sapere: ‘La questione dei lavoratori ex Fiat e dell'indotto è attentamente seguita sia dal governo regionale che nazionale. La cassa integrazione è stata già firmata dal ministro del Lavoro ed è all'attenzione del Ministro dell'Economia. Per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori Blutec – ha aggiunto Crocetta -, nel corso della settimana incontrerò il ministro dello Sviluppo Economico, per sottoporre alla sua attenzione la situazione’”.

    Mentre la Fiom: “Siamo preoccupati – ha commentato il segretario della Fiom Sicilia, Roberto Mastrosimone -, la situazione sembra precipitare perché a fine mese gli ammortizzatori sociali scadranno, ma alla luce del mancato pagamento della cassa integrazione di aprile agli operai Blutec, sarà difficile ottenere il rinnovo. Ci preoccupa pure il mancato pagamento ai dipendenti Blutec che si occupano della sorveglianza e manutenzione – ha aggiunto il sindacalista -. non riusciamo a metterci in contatto con i responsabili Blutec, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e, se il percorso non procederà come pattuito, bisognerà far tornare le lancette indietro… considerato che il 31 maggio per gli operai dell’indotto e dei servizi scadrà ogni tutela.Chiederemo i rinnovo almeno fino a dicembre 2015, anche perché la cassa in deroga dell’indotto è stata definita nell’accordo per la industrializzazione di Termini Imerese dai governi nazionale e regionale.”

    La Cisl: “Ci preoccupa il mancato pagamento della cig in deroga per l’indotto ex Fiat e gli evidenti ritardi  nell’avvio del progetto Blutec. A marzo dovevano essere avviati i colloqui con gli operai sulle professionalità, ancora nulla è avvenuto.” E mano male che dovevano “vigilare” sull’accordo!

    Un “controllo” serio della vertenza è sempre nelle mani degli operai, quando decideranno di farlo davvero!

    per contatti 3387708110

    domenica 25 gennaio 2015

    Sulla lotta alla Fiat di Termini Imerese - Intervento al Coordinamento Nazionale Slai Cobas per il s.c.


    COORDINAMENTO NAZIONALE SLAI COBAS SC - INTERVENTI: POLICLINICO PALERMO; L'AQUILA SULLA
    REPRESSIONE; SULLA SCUOLA INSEGNANTI E PERSONALE ATA; IL LAVORO VERSO LE
    FABBRICHE A PALERMO

    PALERMO - rappresentante del lavoro alle fabbriche

    La Fiat e la Fincantieri sono le due realtà di Palermo più importanti, sono unite dallo stesso destino, oltre la chiusura, l'attacco ai diritti, e unite anche dal fascismo padronale.

    Gli operai della Fiat hanno subito in pieno l'arroganza di Marchionne (ha chiuso la Fiat perchè la produzione delle auto costava di più).

    L'amministratore della Fincantieri fa esattamente la stessa cosa, imponendo con arroganza nelle nuove contrattazioni nazionali le stesse cose che Marchionne ha imposto alla Fiat.

    A Termini Imerese hanno fatto un accordo con un nuovo padrone di componenti auto. Il piano si presenta bene a parole. I primi 200 operai dovrebbero entrare il 2016, poi nel 2017 altri 400, poi 800 nel 2018. Ma è un piano non realistico, esagerato se è solo per la componentistica auto nell'attuale stato dell'auto. Un piano così non c'è mai stato. Ma poi dovrebbe produrre auto ibride/elettriche. L'azienda è Blutec è una costola della Fiat.
    Potrebbe sembrare un trucco di Marchionne, di avere una produzione con i soldi dello Stato (gli operai finiscono il terzo anno di cig e poi vi sono altri tre anni di cig). Potrebbe essere una manovra, la Fiat potrebbe farlo per eliminare la concorrenza in casa. Gli operai sono dubbiosi. Ora sono in
    attesa, perchè in questi giorni si deve perfezionare tutta la situazione. Ma già i padroni hanno tolto il simbolo Fiat alla fabbrica e gli operai ci sono rimasti male.

    Teniamo presente che con la nuova legge di stabilità, gli operai che rientrano nello stabilimento risulterebbero nuovi assunti, a meno che nel contratto non scrivi che questi già lavoravano.

    Noi stiamo seguendo la situazione e proporremo un'assemblea ai lavoratori per vedere con loro cosa significa tutto questo. La voglia di organizzarsi gli è scattata l'anno scorso con 40gg di tenda, voluta fortemente da loro, ma si sono resi conto che non è facile mettere insieme dai lavoratori (vi è stata anche una divisione tra operai di Palermo e di Termine Imerese).

    Alla Fincantieri in questo momento gli operai lavorano due mesi alla volta, hanno 4 periodi di lavoro fino a novembre 2015, dopo due mesi rientrano in cig. Così per l'azienda è più facile tenere a bada gli operai.

    Hanno deciso che a Palermo le navi non si costruiscono più, ma si fa solo manutenzione. Stanno vendendo poche azioni ai privati, lo Stato se li è dovuti ricomprare. I sindacati si lamentano perchè i padroni li trattano a pesci in faccia.

    Gli operai dovrebbero subire la rinuncia al pagamento dei Par per un periodo di tre anni, l'estensione della flessibilità, la definizione di un nuovo premio legato all'utile di bilancio, diminuzione del numero di ore per gli Rsu, la disdetta formale di tutti gli accordi precedenti.

    Con gli operai siamo in costante rapporto, il problema è il livello di organizzazione sindacale, che non sembra per ora vogliano cambiare.
    Nella cintura di PA esistono altre aziende che però negli anni si sono ridotte di dimensione: una è l'Italtel da 800 a 300 operai, in cui a turno sono tutti in cig, l'altra è la Keller adesso ha chiuso definitivamente, con operai in cig per circa 20 anni, con un utilizzo scientifico degli
    ammortizzatori sociali.

    domenica 4 gennaio 2015

    Tolta la scritta Fiat a Termini Imerese! Dal primo gennaio la Metec ha preso possesso dello stabilimento. Ma quanto garantiscono le newco con l'entrata in vigore della nuova legge sui licenziamenti...?

    I dirigenti della Metec attraverso la newco Blutec hanno già preso
     possesso degli uffici di direzione dello stabilimento adesso
    ex Fiat di Termini Imerese. Si sono insediati e hanno fatto
    togliere i cartelli con la scritta Fiat. Quanta fretta! I dubbi
    sulla rapidissima operazione li abbiamo già espressi prima;
    innanzi tutto la Fiat si toglie di torno il problema della gestione
     diretta di questi operai, con il pagamento del Tfr e di un di più
    per quelli che vogliono andarsene prima. Poi la Fiat scongiura il
    problema della possibile concorrenza “in casa” di un altro
    produttore di auto (la Fiat/Chrysler è attualmente l'unico produttore in Italia)
    dato che la Metec (gruppo Stola) produce componentistica per la
    Fiat/Chrysler, cui è legata di fatto a doppio filo, e ha un progetto di 
    auto elettriche ed ibride per un futuro lontano.
    La Metec con un investimento di pochi milioni si assicura
     i fondi regionali e statali (circa 300 milioni) per la produzione
     di componenti auto che non deve più trasportare dal Brasile
    o dalla Francia fino in Italia.


    Per gli operai il problema che si pone oggi ancora di più
    è quello della garanzia del passaggio previsto dalla
    cessione di ramo d'azienda. Bisognerà leggere bene
     ciò che c'è scritto nell'accordo perché con la creazione
    di una nuova azienda (newco) gli operai potrebbero essere
    sottoposti alla nuova legge che abolisce l'art. 18 e
    prevede il licenziamento per motivi economici e disciplinari.
    E in questo senso l'operazione sarebbe stata ben
    studiata per dare ancora soltanto qualche anno di ammortizzatori
    sociali e poi mandare tutti a casa!


    E tutto questo è più che plausibile se si pensa
    ai dati della produzione automobilistica a livello mondiale
     ed europeo, ma soprattutto italiano. Gli esperti parlano di futuro
    piuttosto difficile, dicono che quelli del settore auto in Italia
     chiedono incentivi al governo, che le macchine che si
    vendono sono soprattutto alle società di noleggio e che
    in Europa di fatto gli stabilimenti producono a regime
    ridotto (la chiamano sovracapacità produttiva) dato che
    non c'è chi compra! E in particolare
    per quanto riguarda proprio la componentistica dicono
    che questo settore non può resistere se non c'è
    una adeguata produzione locale di auto!

    giovedì 1 gennaio 2015

    Buon anno dallo slai cobas per il sindacato di classe

    Buon anno di lotta e unità per il sindacalismo di classe e di massa
    Buon anno nella lotta per rovesciare il governo Renzi e ogni governo dei padroni
    Buon anno per fare avanzare l'alternativa del potere nelle mani dei lavoratori

    Slai cobas per il sindacato di classe
    coordinamento nazionale
    slaicobasta@gmail.com