domenica 27 aprile 2014

Fiat Termini Imerese...si scatena la "nuova" campagna elettorale sulla pelle degli operai

TRATTO DA
http://proletaricomunisti.blogspot.it/2014/04/pc-27-aprile-fiat-termini-imeresesi.html

Si avvicinano le elezioni e si scatena, come sempre, la “nuova” campagna elettorale sulla pelle degli operai, da Grillo con i suoi comizi reazionari davanti la fabbrica della Lucchini a Piombino... alla Fiat di Termini Imerese.
E come sono tutti bravi in questa fase pre- elettorale, come si legge nell'articolo sotto riportato, a provare a smarcarsi dalle “strumentalizzazioni elettorali” per tentare di distogliere gli operai dal fatto che invece sono eccome pienamente dentro il gioco elettorale borghese, da Burrafato che si ricandida nuovamente come sindaco di Termini Imerese ai rappresentanti dei confederali che ora si riempiono la bocca di “no alle strumentalizzioni politiche/elettorali” mentre hanno sempre continuato a fare fino ad oggi la loro piena parte nel sostegno attivo ai partiti della borghesia al potere.
Ancora una volta gli operai non si possono fidare delle rassicurazioni dei Mastrosimone o Comella di turno ma devono comprendere che l'unica via è la mobilitazione e il protagonismo diretto nella lotta

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Termini Imerese. I 300 milioni per la reindustrializzazione del polo industriale non sono a rischio. Lo sostengono i sindacati Fiom e Uilm che, insieme al Sindaco, replicano al Movimento Cinque Stelle 



Fiom e Uilm dicono no alle strumentalizzazioni politiche sulla vertenza Fiat. La reazione scaturisce da una dichiarazione del parlamentare del Movimento 5 Stelle, Riccardo Nuti, che racconta di «300 milioni di euro andati in fumo e di una ricerca di fondi che dovrà ripercorrere i sentieri europei per finanziare i nuovi tre progetti in cantiere. Ma si tratta di progetti ancora in fase di definizione e di approfondimento, come scrive lo stesso governo alla commissione Attività produttive di Montecitorio. Si torna al punto di partenza – ha aggiunto Nuti -. Le risorse del vecchio accordo di programma non sono state utilizzate, in quanto legate ai progetti precedenti che non sono decollati, ed erano compresi nella programmazione 2007-2013 dei fondi comunitari».
Non è mancata la replica del segretario regionale Fiom, Roberto Mastrosimone, che ha affermato: «Si, è vero, l'accordo è scaduto lo scorso febbraio, ma il governo nazionale e la regione siciliana stanno definendo il nuovo accordo di programma e dovrebbe essere completato nel prossimo incontro a maggio, con la garanzia dello stesso finanziamento. A me sembra che il Movimento 5 Stelle e altri siano interessati più alla riconversione che alla preoccupazione dei lavoratori della Fiat e dell'indotto. La Fiom – conclude Mastrosimone -  è per il rilancio della zona industriale e per la piena occupazione dei lavoratori della Fiat e dell'indotto nel settore automobilistico. Tra l’altro, la Cig è stata rinnovata anche sulla base del fatto che è in corso la definizione dell’accordo e che possono svilupparsi nuovi progetti nell’area industriale. Purtroppo la politica guarda ai propri interessi, ma noi faremo di tutto per impedire che la campagna elettorale possa strumentalizzare la nostra vertenza».
Anche il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella dice no alle strumentalizzazioni politiche: «Siamo al lavoro e dall’ultimo incontro romano siamo tornati con un verbale che attesta che si sta lavorando per la definizione dell’accordo di programma. Questa, ad oggi, per noi è una certezza. Attendiamo adesso la convocazione entro giugno, i progetti sul tavolo ci sono, la cassa integrazione è stata rinnovata. Adesso bisogna fare in fretta».
La pensa così anche il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, che ha detto:«La denuncia è del tutto strumentale ed è in qualche modo legata ai prossimi appuntamenti elettorali. Nell'ultimo incontro al Dicastero di via Veneto abbiamo avuto una formale assicurazione sull'imminente aggiornamento dell'Adp, scaduto qualche settimana, con la conferma dell'impegno finanziario complessivo originariamente previsto».


http://www.ilcaleidoscopio.info/

martedì 15 aprile 2014

ALTRI SEI MESI DI CASSA IN DEROGA...

Fiat, altri sei mesi di cassa in deroga, gli operai possono "respirare" per un altro periodo ma sempre di una soluzione/tampone si tratta
LA FABBRICA DEVE ESSERE RIAPERTA!

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Articolo del Giornale di Sicilia di oggi

La vertenza. Scongiurato il licenziamento per mille lavoratori. Ieri protesta davanti Palazzo d'Orleans, "impacchettato" anche lo stabilimento di Termini Imerese

Fiat, altri 6 mesi di cassa integrazione in deroga

Vertice al ministero dello Sviluppo economico: approvata la proroga degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre

Sospiro di sollievo per gli oltre mille operai della Fiat e del suo indotto, a cui è stata concessa la proroga per altri sei mesi della cassa integrazione in deroga, fino al dicembre di quest'anno. È quanto è emerso dopo il vertice romano di ieri al ministero dello Sviluppo Economico, tra i rappresentanti del governo, della Regione siciliana, della Fiat e dei lavoratori, per discutere sulla vertenza delle tute blu siciliane che da oggi avrebbero potuto ricevere le lettere di licenziamento, in caso di mancato rinnovo degli ammortizzatori sociali. Mentre a Roma si discuteva del futuro del sito siciliano gli operai della Fiat e dell'indotto hanno "impacchettato" a Termini Imerese i cancelli della fabbrica siciliana del Lingotto e affisso un cartello con scritto "Anche tu ci hai spezzato ili cuore…", parafrasando la campagna pubblicitaria del gruppo, realizzata nei giorni scorsi nel parcheggio dei dipendenti di Mirafiori. In protesta, davanti alla sede storica del Comune di Termini Imerese, anche i trenta interinali delle aziende dell'indotto Fiat, a cui è scaduta la mobilità lo scorso dicembre e, al momento non hanno ottenuto alcuna tutela. A Palermo, davanti palazzo d'Orleans hanno manifestato gli operai dello Slai Cobas, che non del tutto soddisfatti chiedono un nuovo incontro con l'assessore regionale Linda Vancheri.
"E' un primo passo ma il provvedimento per noi va migliorato sul fronte della certezza della continuità dei pagamenti, cioè la garanzia per i lavoratori di percepire l'assegno sin dal mese di luglio, mentre per quanto riguarda la reindustrializzazione, sono state presentate due nuove ditte che hanno chiesto il finanziamento dei progetti da parte dell'esecutivo nazionale", ha commentato Giovanni Scavuzzo Battaglia, segretario provinciale Fim Cisl, che parla di aziende che operano una nel settore della costruzione di un'auto ibrida (benzina elettrica) con una ricaduta occupazionale di circa 550 addetti e una in quello della costruzione di batterie di ultima generazione, con una ricaduta occupazionale di circa 100 addetti. Resta confermato anche il progetto di Mossi e Ghisolfi. "Per il futuro di Termini bisogna fare presto – conclude Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani -, è ora che si accelerino le scelte sulla reindustrializzazione e che si avviino le opere infrastrutturali previste dall'accordo di programma quadro". Per il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, "è positiva la cassa per tutti fino al 31 dicembre 2014, ma le due soluzioni industriali sono insufficienti e non conosciamo i dettagli tecnici, pertanto è indispensabile una soluzione industriale che comprenda tutti i lavoratori della Fiat e dell'indotto compresi la Lear Corporation e la Clerprem, il tutto in tempi brevi". Non è mancato il commento del sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, che ha detto: "Un passo in avanti. Al vertice romano è stato ribadito che gli ammortizzatori sociali servono a garantire i processi di reindustrializzazione annunciati nel corso dell'incontro dal vice- ministro De Vincenti. Ci sono due iniziative relative a produzioni in ambito automotive, componentistica qualificata. Si prevede che possono essere avviate le attività lavorative entro dicembre 2014. Da subito lavoreremo alla stesura del nuovo accordo di programma che potrà essere sottoscritto in tempi brevi".

Giornale di Sicilia
15 aprile ’14

mercoledì 9 aprile 2014

Riunione al ministero e iniziativa operai

dal giornale di sicilia
8 aprile 2014
Cassa integrazione Fiat, conto alla rovescia
Lunedì nuova riunione al ministero dello Sviluppo economico: il giorno dopo potrebbero partire le lettere di licenziamento

L'attesa convocazione al ministero dello Sviluppo economico è finalmente arrivata. L'appuntamento per tornare a discutere sulla vertenza della Fiat di Termini Imerese, che mette a rischio oltre mille posti di lavoro, è per il giorno 14. La notizia è stata resa nota dalla Fiom in un momento molto delicato per gli operai: la scadenza dei termini per la cassa integrazione è il 30 giugno, e dal 15 aprile, in  mancanza di piani industriali solidi, l'azienda potrebbe procedere con le procedure di licenziamento collettivo. I sindacati a Roma chiederanno quindi una proroga degli ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre. "Da questo incontro – dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – ci aspettiamo che si chiuda la partita sulla cassa integrazione e si cominci a discutere delle proposte industriali. Ormai non c'è tempo da perdere. Perciò vogliamo capire quali sono le prospettive per gli operai. Fino a quando non si concretizzeranno le iniziative annunciate la Fiat non può tirarsi indietro. E Marchionne non può dire che Termini Imerese non è più un problema suo né la politica può stare a guardare".
Al vertice romano, con rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo e del Lavoro, della Regione, del Comune di Termini, della Fiat e dei sindacati, si discuterà anche delle prospettive del sito industriale. Ad oggi, infatti, nessuna garanzia sul suo rilancio è emersa, anche se si parla di due aziende di scouting, la Protrade e la Career Counseling, che starebbero lavorando per trovare soluzioni. L'obbiettivo sarebbe la riapertura dello stabilimento con la produzione di auto elettriche di ultima generazione. Nel progetto, denominato "Sicilia Naturalmente", c'è la riassunzione di tutto il personale che era impiegato nella fabbrica automobilistica torinese e dei lavoratori dell'indotto.
Ma restano sul tavolo tre piani industriali: Biogen per la produzione di energia da oli vegetali, Mossi & Ghisolfi nel comparto dei biocarburanti e Landi che produce impianti a gas e Gpl. Con queste aziende poterebbero lavorare circa 500 addetti. I tempi però sono lunghi e la cassa integrazione è direttamente proporzionale ai piani di rilancio.
Intanto, gli operai interinali dell'indotto Fiat hanno promosso un sit-in nel giorno del tavolo romano, a partire dalle ore 15, davanti alla sede storica del Comune di Termini Imerese. Agli operai è stata concessa la mobilità in deroga fino al 31 dicembre del 2013 e da quest'anno non possono più usufruire di paracadute sociale. "Non abbiamo più speranza, siamo disperati – dice, anche a nome dei trenta colleghi, l'ex internale della Bienne Sud Salvatore Pirrone - . Tutti i lavoratori hanno figli, l'affitto da pagare e non sanno come arrivare a fine mese. Chiediamo le stesse tutele concesse agli operai Fiat e a quelli dell'indotto". Un altro sit-in di protesta, promosso dagli operai Slai Cobas, è in programma per il 14 aprile a Palermo, davanti la sede della Regione.

Il giornale di Sicilia
8/4/14

venerdì 4 aprile 2014

Assemblea operai Fiat Termini Imerese… con "sorpresa". La mobilitazione continua...

Comunicato stampa
Palermo, 4 aprile 2014

Assemblea operai Fiat Termini Imerese… con "sorpresa".

Ieri pomeriggio si è tenuta la prevista assemblea del gruppo di operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese che per protesta alle mancate risposte hanno tenuto la tenda per 40 giorni davanti la sede della Regione siciliana e che in questo momento sono in cassa integrazione in deroga.

L'assemblea si è aperta proprio con la constatazione che già questo mese, data in cui il pagamento della cassa in deroga è passato alle competenze dell'Inps, questa non è stata pagata. È un brutto segno, è stato detto, anche se sono arrivate notizie rassicuranti sia sugli elenchi ricevuti dall'Inps, sia sul pagamento che dovrebbe arrivare entro il 20 del mese, perché si unisce alle dichiarazioni del ministro del lavoro Poletti sulle "difficoltà" proprio a reperire i fondi mancanti a soddisfare la richiesta di cassa in deroga del 2013 e ancor più per quella per il 2014, difficoltà create anche dall'aumento degli operai in cassa a causa dei continui stati di crisi di diverse aziende.

Rispetto alle speranze di rilancio della produzione in fabbrica è stato criticato ancora una volta l'atteggiamento arrogante di Marchionne che ha parlato di chiusura definitiva dell'interesse della Fiat per lo stabilimento di Termini; ma soprattutto la preoccupazione principale nasce dal fatto che nonostante il 15 aprile si stia pericolosamente avvicinando non ci sono ancora risposte da parte degli enti incaricati dal governo sul rilancio.

La "sorpresa" della serata, però, è stata la presenza di un "imprenditore/manager" del centro-nord che il giorno prima aveva contattato il nostro sindacato proponendo, se possibile, di "parlare con gli operai" per esporre direttamente a loro un suo progetto per lo sviluppo dell'area di Termini. Questa stessa proposta, fatta qualche mese addietro ad un dirigente sindacale confederale, aveva ricevuto una risposta negativa.

Gli operai hanno deciso di ascoltare  dalla viva voce di uno di quei padroni, piccoli, medi o grandi, di cui si parla di tanto in tanto, che hanno presentato un progetto per lo sviluppo di una attività industriale nell'area di Termini, anche per cercare di capire meglio che tipo di ostacoli ci sono, dato che di tutti questi progetti, che dovevano creare qualche migliaio di posti di lavoro, di cui si è parlato in passato, e che Invitalia sbandierava come risolutive, non si è saputo più nulla: NewCoop (logistica), BioGen (energia), Mossi&Ghisolfi (chimica, biodiesel), Landi Renzo (componenti e dei sistemi di alimentazione alternativi a gpl e metano per autotrazione) per citare solo gli ultimi in ordine di tempo.

Gli operai hanno apprezzato l'entusiasmo del manager per il suo progetto, che se venisse realizzato, sempre comunque con l'aiuto di fondi statali, all'inizio avrebbe assicurato non più di una cinquantina di posti di lavoro "ma nel tempo se ne potrebbero creare tanti altri", e il racconto delle serie difficoltà a parlare con i dirigenti regionali e la chiusura da parte del sindaco di Termini Imerese, nonostante il progetto presentato fosse stato in un primo tempo pubblicamente apprezzato proprio da lui: "adesso nessuno risponde più nemmeno al telefono!".

Gli operai hanno reso la riunione più vivace con commenti anche arrabbiati in merito a quanto raccontato dal "manager" soprattutto sul fatto che a loro che sono i diretti interessati non è stato mai detto nulla su queste dinamiche né dalle istituzioni né dai confederali.

Alla fine gli operai hanno deciso la prossima iniziativa di piazza: vista la notizia dell'incontro che si terrà al Mise il 14 aprile prossimo tra i rappresentanti del Ministero e le organizzazioni sindacali, fondamentalmente sulla proroga della cassa in deroga, hanno deciso di fare una manifestazione in coincidenza davanti la sede della Regione Siciliana.

Slai cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca 4 Palermo
091 203686 – 338.7708110

mercoledì 2 aprile 2014

dal giornale di sicilia di oggi



Prepariamo la risposta al fascismo padronale arrogante di Marchionne FIAT

ASSEMBLEA OPERAI FIAT TERMINI IMERESE: QUALE FUTURO PER LO STABILIMENTO? CHE FINE HA FATTO LA CASSA IN DEROGA?

Assemblea operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese Giovedì 3 aprile ore 17 Via G. Del Duca, 4 Palermo
Il 15 aprile si avvicina a grandi passi e la possibilità quindi che arrivino le lettere di licenziamento mentre la cassa in deroga del mese di marzo non è stata ancora pagata! A quanto pare l'Inps non avrebbe nemmeno l'elenco dei nominativi degli operai aventi diritto.

In questi giorni né il governo regionale né dal ministero arrivano notizie in merito al possibile rilancio produttivo dello stabilimento, e i sindacati confederali che la scorsa settimana hanno incontrato il prefetto di Palermo, restano in attesa della convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre il cinico Marchionne ha affermato all'ultima riunione della Fiat tenuta in Italia: "Per noi Termini Imerese è un capitolo chiuso dal punto di vista produttivo, siamo già stati chiarissimi. Ribadisco che per noi quello stabilimento non ha più futuro. Per ogni macchina che producevamo a Termini, perdevamo 1000 euro. Faremo comunque tutto il necessario per assistere il passaggio."

A parte le solite bugie sui 1000 euro di perdita per ogni macchina, il capitolo non può essere chiuso, invece, per gli operai che devono continuare a lottare per farla finita con la cassa in deroga e riprendersi la fabbrica!

Gli operai in assemblea decideranno quali iniziative prendere per garantirsi un futuro!

martedì 1 aprile 2014

Marchionne intervistato a propostito del futuro dello stabilimento di Termini Imerese

"Per noi Termini Imerese è un capitolo chiuso dal punto di vista produttivo, siamo già stati chiarissimi. Ribadisco che per noi quello stabilimento non ha più futuro. Per ogni macchina che producevamo a Termini, perdevamo 1000 euro. Faremo comunque tutto il necessario per assistere il passaggio."

A parte le solite bugie sui 1000 euro di perdita per ogni macchina, il capitolo non può essere chiuso invece per gli operai che devono continuare a lottare per farla finita con la cassa in deroga e riprendersi la fabbrica!