lunedì 31 marzo 2014

Operai ex Fiat e Keller, sit-in con corteo in città per chiedere un futuro

Riesplode la protesta degli operai della Fiat di Termini Imerese e degli operai della Keller, azienda che produceva materiale rotabile a Carini. Circa 300 lavoratori hanno bloccato via Cavour a Palermo, davanti alla sede della prefettura dove ieri mattina Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato un presidio per riaccendere i riflettori sulle due vertenze. Quindi si sono mossi in corteo lungo via Rima e hanno causato disagi alla circolazione stradale, anche nelle vie adiacenti al centro storico e sulle strade costiere. Poi i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti a Villa Whitaker.
Sono 1.200 le tute blu della Fiat in cassa integrazione fino al 30 giugno. Senza una valida prospettiva industriale, da metà aprile Fiat potrebbe avviare per loro le procedure di licenziamento. Per questo motivo i sindacati hanno chiesto ieri un intervento al prefetto, sollecitando una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico e per ottenere una proroga degli ammortizzatori sociali per altri sei mesi. Ad oggi, infatti, nessuna garanzia sul rilancio del sito Imerese è emersa: si parla di due aziende di scouting, la Protrade e la Career counseling, che starebbero lavorando per trovare soluzioni industriali. L’obiettivo delle società sarebbe la riapertura dello stabilimento con la produzione di auto elettriche di ultima generazione. Il progetto, denominato “Sicilia naturalmente” prevede la riassunzione di tutto il personale che era impiegato dalla fabbrica automobilistica torinese e dei lavoratori dell’indotto. Inoltre, sono ancora sul tavolo tre piani industriali: Biogen per la produzione di energia da oli vegetali, Mossi & Ghisolfi nel comparto dei biocarburanti e Landi che produce impianti a gas e Gpl. Con queste aziende potrebbero lavorare circa 500 addetti.
I tempi comunque sono lunghi e la cassa integrazione è direttamente proporzionale ai piani di rilancio. Per questo i sindacati manifestano cautela e continuano a chiedere una convocazione entro il 15 aprile. Nella stessa drammatica situazione sono i 191 metalmeccanici della Keller, anche loro in cassa integrazione fino al 5 maggio. Per questi operai, nonostante la sigla dell’accordo proprio sulla cassa integrazione, non sarebbe stato emanato il decreto che autorizza il “paracadute sociale” e per questo motivo sono senza reddito da febbraio. Inoltre, anche per loro, senza soluzioni industriali tra poco meno di due mesi potrebbero partire le lettere di licenziamento. Ma si intravede una speranza, una manifestazione d’interesse, anche questa da confermare, che arriva dalla società spagnola Talgo, azienda che produce carrozze ferroviarie e che vorrebbe investire sullo stabilimento Keller di Carini.
“Chiediamo un incontro immediato con la Regione e il governo nazionale – dice il neo segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone -, il rinnovo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle due aziende e notizie concrete sul rilancio dei due stabilimenti siciliani”. I sindacati, inoltre, fanno sapere che la prossima settimana ripartiranno le azioni di protesta, a partire da martedì per la precisione con una manifestazione a sostegno degli operai della Keller.

Il giornale di Sicilia

29/3/14

mercoledì 26 marzo 2014

Continuano incontri "istituzionali" che non risolvono niente mentre il 15 aprile si avvicina...

Attività produttive
Dopo-Fiat, Crocetta: rilanci in tempi brevi

Termini Imerese
Si fa largo l'ipotesi della produzione delle auto elettriche nel sito Fiat di Termini Imerese. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha infatti incontrato un rappresentante della Pro Trade e della Career Counseling (le due società che gestiscono risorse umane con cui la Regione sta al momento dialogando) che ha illustrato un progetto di rilancio delle attività produttive nel sito termitano, mediante la realizzazione per il mercato europeo e mondiale di auto elettriche. Lo fanno sapere attraverso una nota che riferisce anche come "precedentemente le due aziende avevano incontrato l'assessore delle Attività Produttive, Linda Vancheri, con la quale avevano avuto un approfondito scambio di idee".
Situazione confermata dallo stesso assessore ieri mattina, nel corso di un incontro all'aula consiliare di termini Imerese per parlare di zone franche urbane e al quale era atteso anche Crocetta (però assente). In merito alle zfu si sono ribadite le informazioni già conosciute grazie agli incontri organizzati precedentemente dal Comune. Ma parlare di Fiat in un incontro per le zfu non è stato molto apprezzato da alcuni commercianti ed artigiani. Su fiat, nel suo intervento l'assessore ha chiarito che mai ha avuto conferma sui nomi di aziende che al momento hanno fatto proposte per il sito termitano, mettendo così da parte le recenti notizie relative ad un interesse da parte della Mitsubishi e della Nissan. Confuso dalle notizie discordanti si è detto il sindacalista Fim Giovanni Scavuzzo Battaglia, presente ieri, per il quale la questione va risolta dalla presidenza del consiglio dei ministri, che nel dicembre 2009 si era fatta carico di trovare soluzioni attraverso il Mise. "E' importante – ha detto - che la Regione spinga affinché ci sia l'incontro al Ministero atteso da due mesi". E nella nota della regione Siciliana, "l'ente regionale – dice Crocetta – si farà parte attiva sul piano nazionale per una rapida soluzione in presenza di concreti investimenti". Su questo aspetto il governatore comunica di "avere già informato il governo nazionale sull'opportunità che si presenta". Crocetta conferma "le misure di supporto ai progetti industriali dell'area di Termini Imerese, gi dichiarata a livello nazionale area di crisi", e conferma "la presenza delle risorse finanziarie già programmate, finalizzate alla promozione della riconversione e dello sviluppo della stessa area".

Il Giornale di Sicilia

26 marzo 2014

giovedì 20 marzo 2014

Marziano: si va verso un progetto per il rilancio

"Quella che fino a pochi giorni fa era solo una dichiarazione di intenti, nelle prossime ore può diventare un vero progetto di rilancio dell'apparato industriale dell'intera Sicilia". Ad affermarlo è il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, in merito all'incontro tra il governatore Rosario Crocetta, l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, e Stefania Amato, consulente delle società "Protrade" e "Career counseling". La Amato ha illustrato il progetto di reindustrializzazione dell'ex sito Fiat di Termini Imerese. "L'obiettivo delle società – spiega Marziano – è la riapertura attraverso la realizzazione di uno stabilimento di produzione di auto elettriche di ultima generazione. Tra gli obiettivi del progetto denominato "Sicilia naturalmente" c'è la riassunzione di tutto il personale". L'assessore Vancheri in procinto di inviate una lettera di intenti necessaria all'avvio del business plan, mentre il presidente Crocetta, ha manifestato l'attenzione e la piena disponibilità del governo regionale a seguire tutto il percorso.

Il Giornale di Sicilia

20/3/14

mercoledì 19 marzo 2014

Primi spiragli su Termini

[articolo del "Il sole 24 ore 19/3/14"]


La lettera è già pronta ed è in attesa di essere spedita. Contiene la risposta della Regione siciliana alla proposta ricevuta qualche settimana fa da tre società (la Protrade che fa capo a Manrico Fiore, la Career counseling di Mario Piccoli e la siciliana Medi.Gest di cui sono soci Stefania Amato e Michele Vaccarello) con cui veniva illustrato il progetto “Sicilia Naturalmente” e con cui le società interessate chiedevano alla regione di poter “effettuare un'analisi del sitoFiat di Termini Imerese”.
La Regione siciliana, si apprende da fonti politiche, si sarebbe dichiarata disponibile per la parte di sua competenza rimandando a una complessiva valutazione del progetto al ministero per lo Sviluppo economico. Una linea già tracciata dall'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri che già da subito aveva dichiarato che tutte le valutazioni e le decisioni sul futuro dell'area industriale di Termini Imerese se sul destino dell'ex stabilimento Fiat vanno prese dal tavolo istituito ormai da tempo presso il Mise.
Ma già l'esistenza della lettera stata giudicata dai rappresentanti delle tre società un buon passo avanti per arrivare alla definizione del progetto che prevede la produzione di auto elettriche e un investimento di 900 milioni di euro: tra i possibili interessati all'investimento in Sicilia vi sarebbero grossi gruppi asiatici e circolano i nomi di Mitsubishi e Nissan. Tra i partner figurerebbe anche l'ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli. Ieri pomeriggio Stefania Amato, della Med.Gest, ha incontrato il presidente della Regione Rosario Crocetta che avrebbe confermato l'esistenza della lettera di risposta che dovrebbe partire nei prossimi giorni: restano da definire alcuni dettagli. I rappresentanti delle tre imprese avevano già preso un impegno: di presentare entro un mese dalla risposta della regione il progetto dettagliato di investimento che in questa fase sarebbe già stato definito nelle sue linee generali.




venerdì 14 marzo 2014

dal GdS di oggi



mercoledì 12 marzo 2014

Riprendono le iniziative degli operai Fiat con presidio all'assessorato alle attività produttive - Giovedì 13 marzo ore 15,30

Comunicato stampa                                                              Palermo, 12 marzo 2014
Riprendono le iniziative degli operai Fiat con presidio all'assessorato alle attività produttive - Giovedì 13 marzo ore 15,30

Una prima fase della lotta degli operai Fiat di Termini Imerese che si sono autorganizzati al di fuori dei sindacati confederali, e che tra le altre iniziative hanno tenuto per 40 giorni una tenda di protesta davanti la sede della presidenza della Regione siciliana, si è conclusa.

Questi operai, infatti, nonostante percepiscano la cassa in deroga, che è stata promessa fino a fine giugno, al contrario della maggioranza degli altri operai, non hanno voluto aspettare, come purtroppo capita sempre più spesso, l'"ultimo momento" per muoversi. Hanno capito, invece, che bisogna farsi sentire, fare pressione affinché chi aveva preso impegni li mantenga e chi deve prendere decisioni le prenda e non ci si dimentichi di questa importante vertenza di valore nazionale.

Il risultato di questa prima fase di lotta è stato raggiunto pienamente, e cioè quello auspicato fin dalle prime riunioni e dalla scelta delle iniziative da mettere in campo: riportare all'attenzione di tutti gli operai interessati (ma non attivi), delle istituzioni interessate e dell'opinione pubblica la vertenza che riguarda circa 1.200 operai. Oggi possiamo dire che grazie alle iniziative di questi operai, dai comunicati stampa alle manifestazioni di piazza, così come l’intervento davanti la fabbrica di Termini, hanno scatenato l'attenzione soprattutto dei sindacati confederali, preoccupati di perdere la presa sulla vertenza, e che per questo hanno organizzato un presidio davanti i cancelli della fabbrica e una manifestazione a Termini, attenzione che per conseguenza ha toccato le istituzioni e la stampa.

La vertenza adesso è all'attenzione a Roma del Ministero dello sviluppo economico, innanzi tutto, e poi dell'assessorato regionale alle attività produttive, dei comuni del comprensorio attorno e Termini Imerese e del Comune di Palermo.

La presenza costante davanti la sede della presidenza della Regione, in piazza Indipendenza,  ha ulteriormente fatto pressione sui dirigenti della Regione stessa a cominciare dal presidente Crocetta che sebbene non si sia degnato di fare l'incontro ripetutamente richiesto dagli operai, ha mandato di volta in volta i suoi collaboratori a "calmare gli animi", facendo sapere che la vertenza viene seguita.

Questi mesi di attività, in cui gli operai hanno messo all'ordine del giorno il loro futuro come operai e di conseguenza di quello della fabbrica, hanno portato alcuni dirigenti a muoversi per trovare qualche soluzione; da qui è nata la novità, dopo almeno un anno di silenzio, di alcune aziende che sarebbero interessate alla produzione di auto elettriche.

Nelle loro riunioni, fin dall'inizio, gli operai, partendo dal problema principale, e cioè dire basta alla cassa in deroga che non garantisce affatto il futuro che invece è garantito solo se si riprende a lavorare in fabbrica, avevano analizzato lo stato delle cose, a cominciare dai soldi a disposizione della Regione, che erano già pronti prima che la Fiat decidesse di abbandonare la produzione in questo stabilimento e che ammontano a più di 300 milioni (cifra confermata in un incontro con gli operai direttamente dall'assessore al bilancio, Bianchi); nel frattempo, hanno argomentato gli operai, almeno altri 200 milioni la Regione li deve recuperare se davvero vuole dare impulso alla riattivazione della fabbrica e altri circa 500 milioni da parte di chiunque voglia far partire la produzione e siamo a quel miliardo circa di cui si parla in questi giorni!
Anche della possibilità dello sviluppo della produzione di auto elettriche hanno parlato gli operai (mentre lo stesso Marchionne qualche anno addietro aveva snobbato questo tipo di produzione) perché è diventato argomento vivo di altre case automobilistiche come la Nissan che adesso sta investendo in Spagna per la produzione in grande stile e la stessa Fiat, adesso Fiat-Chrysler, ha deciso di iniziare la produzione di auto ibride in Canada nonostante il diniego momentaneo sugli incentivi del governo canadese su cui Marchionne aveva fatto pressione.


Gli operai della Fiat di Termini Imerese in presidio per 40 giorni davanti alla sede della regione siciliana hanno ora deciso di passare ad una  nuova fase con la consapevolezza che anche la riconferma di un nuovo periodo di cassa in deroga da giugno a dicembre, di cui si sta vociferando in questi giorni, non sarebbe la soluzione ma solo un altro momentaneo tampone.

Slai cobas per il sindacato di classe
Via g. del duca 4 Palermo
338.7708110

domenica 9 marzo 2014

Un altro articolo del sole 24 ore

Ancora oggi un articolo che nella sostanza ripete il contenuto dei precedenti con l'aggiunta di alcuni nomi di dirigenti interessati. Il titolo del giornale però inganna...

***
Riconversioni. I dettagli per l'ex area Fiat dopo l'ok della Regione: nello scouting tre società italiane, ipotesi riassunzione per 1.200 addetti
Termini Imerese, c'è il progetto
Auto elettriche: l'investimento da 900 milioni può interessare Nissan e Mitsubishi

Nino Amadore
09 marzo 2014

Di sicuro, in questo momento c'è una lettera di sei pagine inviata ai rappresentanti del governo siciliano. E un titolo: "Sicilia naturalmente". Per il resto la storia del nuovo progetto per il rilancio dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese sembra ancora tutta da scrivere. Anche se, confermano da più parti, sono già stati individuati i protagonisti principali: gli investitori industriali e finanziari. Sarebbe già scritto, nero su bianco, il progetto di massima che dovrebbe riportare in due anni il sito Fiat di Termini Imerese a produrre automobili sì, ma elettriche.
Le uniche vere certezze, in questo momento, riguardano le società che si sono fatte avanti per quella che in gergo viene definita attività di scouting. La prima è la Protrade di cui è amministratore il torinese Manrico Fiore: società con sede a Massa Carrara, con due dipendenti e ricavi al 31 dicembre 2012 per 1,780 milioni che ha tra le sue attività principali l'attività commerciale (dal marmo alle macchine utelsili), l'installazione di impianti elettrici, di riscaldamento e di energia in genere. L'altra società è la Career Counseling srl con sede a Torino di cui è amministratore Mario Piccoli la cui attività è quella di ricerca, selezione, collocamento e supporto per il ricollocamento del personale: l'azienda, che ha 18 dipendenti, ha chiuso il 2012 con ricavi per 2,265 milioni. Altro partner è la catanese Medi.Gest di cui sono soci Stefania Amato e Michele Vaccarello: alla Medi.Gest è affidato il compito di curare i rapporti istituzionali e di avviare la fase di start up del nuovo progetto. Corrono di bocca in bocca poi i nomi del manager Fiat Diego Pistone (smentito dai proponenti) e dell'ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli.
I quattro (Fiore, Piccoli, Amato e Vaccarello) dopo aver incontrato più volte il presidente della commissione Attività produttive dell'Assemblea regionale Bruno Marziano (Pd), hanno elaborato e inviato all'assessorato Attività produttive della Regione siciliana guidato da Linda Vancheri il 3 marzo la proposta per l'elaborazione tecnica del progetto "Sicilia Naturalmente" in cui chiedono alla Regione di poter «effettuare un'analisi del sito Fiat di Termini Imerese e una valutazione degli impianti esistenti, l'analisi della struttura organizzativa del sito e il censimento delle informazioni sui lavoratori, la struttura logistica dell'area, le infrastrutture, l'indotto, il livello di partecipazione della Regione, spazi di finanziamento pubblico e co-finanziamento privato».
Entro un mese dalla risposta della Regione sono disponibili a fornire i piani dettagliati dell'operazione. Per Marziano, «si tratta di una proposta da prendere in considerazione. Se, dopo la fase di scouting, c'è un progetto industriale serio allora questa rappresenta una buona opportunità per Termini Imerese. La mia commissione può fare da stimolo ma deve essere il governo regionale a valutare e pronunciarsi». Secondo i proponenti sarebbe possibile riassumere 1.200 lavoratori ex Fiat in Cig fino a giugno.

Intanto emergono le linee guida su cui le nuove società interessate al sito di Termini Imerese si muovono: si ipotizza un investimento di 900 milioni, è stato confermato che l'interesse di grandi gruppi asiatici (non smentiti i nomi di Mitsubishi e Nissan), che esiste un investitore finanziario (di cui non è stato fatto il nome) ma si parla anche di un collegamento con un centro di ricerca, di possibili partnership con StM per la produzione degli applicativi per le auto elettriche e della ricerca di un partner sul fronte energia. Nei giorni scorsi Linda Vancheri ha fatto sapere che dovrà essere il Tavolo del Mise a occuparsi della vicenda. In ogni caso il governo regionale sta valutando quella che in questa fase viene ritenuta una proposta di studio anche per rispondere alle sollecitazioni arrivate dalla commissione Attività produttive. In questo momento, sul piano operativo, c'è in ballo il rinnovo dell'Accordo di programma per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese che potrebbe arrivare entro aprile.

giovedì 6 marzo 2014

Piano auto elettrica a Termini. L'interesse arriva dall'Asia

Riportiamo questo articolo del sole 24 ore di oggi
****
Piano auto elettrica a Termini L'interesse arriva dall'Asia

06 marzo 2014

PALERMO
Un investimento da 900 milioni per fare di Termini Imerese un polo per la produzione di auto elettriche in quello che è stato lo stabilimento di produzione Fiat ormai chiuso da oltre due anni. La proposta, ancora allo stato embrionale, è l'ultima in ordine di tempo ed è stata resa pubblica ieri con una lettera di intenti consegnata da Stefania Amato, emissario delle società Career Counseling e Protrade, all'assessore regionale alle Attività produttive e al presidente della commissione regionale Attività produttive Bruno Marziano nel corso di un incontro avvenuto negli uffici della presidenza della commissione a Palazzo dei Normanni.
È il terzo colloquio tra rappresentanti del governo della Regione e i consulenti delle due società, specializzate in impiantistica e risorse umane, che hanno avviato un'operazione di scouting.
In questa fase la Career counseling e la Protrade hanno programmato di studiare il sito in cui si trova l'ex stabilimento Fiat e conoscere il contesto in cui deve avvenire l'investimento: investitori coreani e giapponesi sarebbero in particolare interessati ad approfondire le opportunità di investimento previste dall'Accordo di programma quadro per la reindustrializzazione del polo industriale di Termini Imerese. «Posso dire che al momento ci sono due aziende disponibili a investire, una di queste è un produttore asiatico di auto – ha detto la consulente delle due società –. Il nome lo faremo quando si entrerà nel dettaglio dopo aver preso visione degli impianti». E negli ambienti politici siciliani cominciano a circolare già i primi nomi: Mitsubishi e Nissan. «Ci stiamo mettendo a disposizione – dice l'assessore Vancheri –: informerò il sottosegretario De Vincenti di questa lettera d'intenti. È ovvio che qualunque proposta debba essere valutata nel tavolo aperto al ministero dello Sviluppo».

Il tavolo istituzionale era già stato convocato per il 17 febbraio e poi rinviato a causa della crisi di governo: all'ordine del giorno vi era la discussione sul futuro degli ex operai Fiat in Cig fino a giugno. Dalla Regione è partita una lettera indirizzata al ministero per lo Sviluppo economico in cui si chiede che venga riconvocato. Intanto domani al ministero per lo Sviluppo economico si incontreranno i rappresentanti della Regione siciliana, di Invitalia e del Mise: all'ordine del giorno l'Accordo di programma per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese.